
E avrò un carattere di mér.
Ma mér in francese significa mare.
E infatti avrò il carattere del mare, sempre in balia di alte e basse maree, a cambiare per una luna nuova, o piena, o vuota, o mezza.
Che poi anche questa storia se uno vede il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. Puoi vederlo come ti pare, sempre mezzo rimane. Non sarebbe meglio tutto intero?
Certo è che mi trovo spesso in balia del moto ondoso del mio umore, basta toccare alcuni tasti per far mutare lo stato, il mare da una tavola può diventare mosso, finanche in burrasca. Oppure tornare alla calma piatta.
Uno di questi tasti è dover tornare, più e più volte a spiegare la mia opinione su un determinato argomento.
Stamattina ero allegra, ero, quindi, nello stato di calma piatta. Come al slito si scherza e si ride con il moi compagnio di stanza, con cui lavoro da 3 anni, e tra queste risate gli dico che sarei andata via prima oggi, dopo pranzo.
E no, mica puoi imbrogliare e andare via prima.
Diceva quello che fa straordinari leggendo i libri o il quotidiano on line – rispondo io. Ma ancora ero in calma piatta.
Poi non venite a lamentarvi tu e quell’altra quando vi fanno le lettere di richiamo.
Ed è in questo momento che la marea inizia un pò ad alzarsi un vento leggero inizia a soffiare, il mare si increspa e le prime ondine iniziano a nascere lungo la linea dell’orizzonte.
Lettera di richiamo? Non ho mai avuto una lettera di richiamo.
Ma quell’altra sì.
??? … ma stai parlando con me.
Tu sei offensiva, mi hai offeso sul mio rendimento lavorativo, mentre la mia era una battuta.
Eolo inizia a soffiare e le increspature a gonfiarsi.
Rendimento lavorativo? Ma chi ne ha parlato? Ho ribattuto con una battuta alla tua battuta (infelice a parer mio e lo sai già).
E da lì la bufera.
Che però vi risparmio, ma il fatto è questo. Ho un contratto per un profìlo che viene chiamato “professionalizzato”, il che prevede la rilevazione della presenza una sola volta al giorno e al mattino. Fine.
Il mio collega ha, invece, la presenza giornaliera scandita da 4 rilevazioni di presenza che comprendono entrata – uscita – pausa pranzo uscita – pausa pranzo entrata.
Ora ciò che io ho già più volte chiarito in passato al mio collega è questo: avendo un contratto differente dal suo, le sue regole non valgono anche per me, ammesso che comunque io commetta alcune irregolarità uscendo prima, facendo una pausa pranzo più lunga, uscendo dopo (e in quel caso nessuno mi paga in più), chi mi deve controllare non è lui, c’è un ufficio del personale apposta o ancor prima il mio responsabile, ed inoltre, per poter sindacare su come gestisco le mie entrate ed uscite dall’ufficio sarebbe necessario essere assolutamente ligi, quindi non dovrebbe far risultare una pausa pranzo di 3 minuti, quando ha fatto una passeggiata di un’ora o è rimasto a chiacchierare al caffè per 40 minuti, o ha fatto 2 ore di straordinario leggendo il giornale o girovagando su internet, o ha lasciato il badge a qualcuno, o…..E gli ho più volte chiesto di non farmi battute su questo…perché poi la marea si alza….
O sbaglio?
ciao Valentina, benvenuta.
Allora puoi capire che soprattutto quando il tasto è stato toccato più volte, all’ennedima si esplode anche più velocemente.
Non credo sia proprio invidia, è semplicemente un pò polemico di carattere e quando si discute è più impegnato trovar modi per provare che ciò che dice è giusto, piuttosto che mettersi in discussione per analizzare se ciò che dice può essere ssbagliato.
Eh!
Questa chiamasi suscettibilità!
Comunque lui poteva evitare la battuta infelice…
Eh! Come il mare!
Mettiamola così: sono diversamente tollerante…
Mpf… La marea si è alzata a me solo leggendo!!!