Vita di PI -Pubblico Impiegato – Riflessioni IX – La riunione

Ogni mattina dopo la puntata di Report mi aspetto di trovare una rivoluzione alla quale aderirei volentieri e invece nulla.

Quindi mi tocca comunque andare in ufficio come tutti i giorni, farmi spazio tra la folla della metropolitana trovare uno spazio dove riuscire ad appoggiarmi o se non riesco un posto dove riuscire a tenermi con una mano così con l’altra riesco a tenere l’iPad, mi serve ne ho bisogno per riuscire a sprofondare nel mio mondo di letture, per cercare di estraniarmi dalla folla, per cercare di resistere al fastidio che mi procura l’avere lo spazio intimo completamente occupato, sì perché in metropolitana le distanze intima, personale, sociale e pubblica sono tutte occupate, così mi capita quando posso di iniziare ad attraversare la metro per riuscire a trovare uno spazio vitale perlomeno sufficiente che difficilmente trovo così alle volte mi metto nello spazio di snodo tra i due vagoni preferisco il dondolio e il movimento del pavimento rotante piuttosto che avere qualcuno vicino. L’altro giorno è entrato un signore ben piazzato che pensava di essere un buon equilibrista perché non ha cercato appoggio da nessuna parte e alla prima frenata alla fermata successiva si è sbilanciato e tutto il suo peso aumentato dalla forza della spinta è finito sul mio piede, e dalla mia bocca è uscito un gemito che io ho cercato di soffocare, ma lui è rimasto illeso ed è uscito, il signore si è prodigato in mille scuse che io per carità ho accettato ma in ufficio sono arrivata con un ematoma sul piede, va bene io sono molto delicata questo sì, e in più con gli stivali sporchi, gli stivali sporchi! E sarà anche difficile da capire ma per me che sono abituata agli ematomi è più difficile superare lo scoglio di uno stivale sporco, si sono una maniaca delle scarpe di quelle che tornando a casa le pulisce per bene prima di riporle nelle loro apposite scatole che gelosamente conservo, alle volte dentro le scarpe metto anche le “forme” create con i fogli di giornale e sì va bene che vuoi che ti dica sono una disordinata cronica ma le scarpe no! Pensa che l’altro giorno indossavo un paio di stivali che la mia collega Ca mi ci ha fatto tanti complimenti e mi ha chiesto dove li avevo presi e io le ho detto che se me lo fossi ricordato glielo avrei detto e magari l’accompagnavo pure, ma forse non li avremmo neanche trovati perché io quegli stivali li ho comprati circa 20 anni fa, ecco sì, e lei non ci credeva perché in effetti non dimostravano la loro età, ma mica sono gli unici stivali che ho che hanno quell’età ne ho anche un altro paio rossi, che però non metto spesso, e poi altre due paia di scarpe a stivaletto, anzi quelle sono più vecchie che le ho comprare che avrò avuto 16 anni, ma sono un evergreen, ora le hanno rifatte uguali, insomma quindi sono fatta così alcune cose riesco a preservarle…beh alcune cose, le scarpe, ecco le scarpe sì, sul resto non garantisco, ecco insomma con Ca quindi sono apparsa come quelle classiche donne che non ti vogliono dire dove comprano le cose.

Insomma come è che si cerca di ovviare alla brutta sensazione che senti quando c’è questa invasione dello spazio intimo?
Nei più svariati modi, si guarda per terra, si legge un libro, il giornale, si ascolta la musica, si parla al telefono, io scrivo e leggo, anzi scrivo o leggo, alle volte però sì scrivo e leggo, mi rileggo.
Sì.

Che io poi abolirei i tavoli da riunione in vetro.
Dico, ma chi li ha inventati?
E poi perché hanno avuto successo?
All’inizio pensavo li avesse inventati un uomo, che dico una donna non può averli inventati ma poi dopo che ho visto le scale del Maxxi di Roma ho pensato che la Hadid forse porta sempre i pantaloni e allora è caduta la mia teoria.
Ma anche se è caduta, spero sia rimasta illesa e quindi secondo me i tavoli da riunione in vetro non può averli inventati una donna, innanzitutto si sporcano subito che appoggi la mano e rimangono le ditate, che sembra che non ti lavi le mani da mai, se poi ci sono le bottiglie dell’acqua le appoggi e lasciano l’alone, la polvere si vede subito, e poi sono trasparenti!

E a me cosa capita il giorno dopo Report ?
A me capita una riunione intorno ad un tavolo di vetro, una di quella con i vertici aziendali, una di quelle che penso mi metto una gonna con una giacca per cercare di apparire più professionale perché è inutile negarlo l’abito qui dentro fa il monaco anche se vorrei mandare in giro le foto del forum in Idaho dove i potenti della terra si sono incontrati con le loro camicie colorate e sono state sdoganate le infradito. No, le infradito in effetti non le metterei a lavoro, anche se la Diane Von Furstenberg in quell’occasione ne sfoggiava un paio troppo carine, se non altro per il fatto della metro che metti che trovo il signore di cui sopra, un conto è incontrarlo con ai piedi un paio di stivali, un conto è con le infradito, altro che ematoma.
Comunque non la metto più la gonna alle riunioni che casomai mi dovesse ricapitare il tavolo a vetri che mi siedo e la gonna mi si alza e avevo le calze coprenti sì però non so perché stamattina avevo proprio scelto coprenti colore beige però con disegno a rilievo che, non lo so perché, sembrava con un effetto ottico strano che le calze sotto fossero color carne, che le calze color carne a mio modesto avviso dovrebbero essere vietate dalla costituzione sul posto di lavoro, e quindi inizio a fare dei movimenti strani per cerare di tirare giù la gonna perché dal tavolo a vetri si vede e si vede pure la mia mano sotto il tavolo che tira giù la gonna e io che sono goffa faccio tutto questo con la stessa leggiadria dell’ippopotamo di Fantasia con il tutù, anzi no, lei era più delicata.
E allora mi monta un po’ di ansia tanto per non farmi mancare nulla perché insomma già ero lì che non sapevo che dire e che ci sei andata a fare mi dirai tu e non ne ho idea ti dico io, me lo ha chiesto il mio capo e io sono andata ma la pratica non la seguo dal 2011, ma tanto poi ho scoperto che non siamo andati molto avanti.
E allora capisco che sto andando in apnea e inoltre vicino a me c’è lei, la simpatia di cui ho parlato qui, che il mio capo che stava di fronte a me ogni tanto se incrociavo il suo sguardo mi diceva col labiale: sei strana, e io dovevo abbassare lo sguardo che altrimenti ridevo.
E mi inizio a concentrare sulla respirazione e sulla mimica facciale cercando di evitare l’espressione no way, e cercando di assumere delle posizioni intelligenti, ma esistono posizioni intelligenti? Allora comincio a cercare di ricordare cosa diceva quel libro sul linguaggio del corpo e cosa indicava come posizione da assumere per mostrare interesse in quello che si sta dicendo, allora testa un po’ inclinata, annuisco lentamente, le dita sul mento, respira…
Dall’altro lato un tale nuovo che non conoscevo, che però dopo un po’ mi fissava dalla trasparenza del tavolo le gambe e la gonna che io tiravo giù che mi era venuto un imbarazzo che mi sono detta sta gonna la brucio ma non ora che poi è peggio.
E la riunione è stato tutto un suv, sul, mit – che magari fosse stato il Massachusetts Institute of Technology -, project financing, project manager, strumenti attuativi, strumenti non attuativi, la parte rossa del progetto, ma quello non è rosso è viola a me sembra magenta a me sembra rosa a me sembra bordeaux io sono daltonico, ma non ho capito qual’è l’esistente e quale è il progetto, la parte blu esiste quella gialla è di progetto, ma tanto lui è daltonico cosa glielo diciamo a fare, che infatti l’altro ad un certo punto ha tratteggiato il disegno con i confini e con la parte reale che intanto sui colori non ci trovavamo d’accordo, ma chi lo ha fatto, chi lo ha approvato, la responsabilità di chi è, non saprei ma non prendiamola noi, facciamo in modo che se la prendano loro, ma loro chi, un loro qualsiasi basta che non siamo noi, fammi una memoria che riassuma tutta la storia, ma ti ho già scritto una nota lunedì su tutta la storia, non l’ho ricevuta, ne ho una copia, fammi vedere ah sì l’ho letta ma velocemente riscrivimela, ma se c’è l’hai già perché te la devo riscrivere, perché mi serve una memoria non una nota, allora uso quello di lunedì faccio copia e incolla e sopra ci scrivo memoria, non mi devi fare un copia incolla allora proprio non ti va di fare nulla, allora la faccio uguale e ti metto anche i precedenti e i pareri, no non mettere né i precedenti né i pareri che se si accorgono che ci sono precedenti allora è un macello, e se poi qualcuno lo scopre, allora ci penseremo quando succede, scarichiamo tutte le responsabilità su di loro, ma gli abbiamo chiesto i soldi a quello, sì nel 2011, va bene glieli richiediamo, ma se li chiediamo noi poi non ne usciamo più perché diventiamo noi i responsabili, allora scrivi a loro di scrivere a lui, poi però se lui paga a loro e non a noi, in effetti questo è un problema, però poi noi possiamo rifarci su di loro, perché se poi passa questa linea a loro gli passiamo anche tutte le altre pratiche, e sì perché questa questione deve trovare una soluzione, ma i soldi stanziati quanti sono, così tanti allora bastano, no devono essere ripartiti tra tutti i progetti, e i progetti quanti sono, così tanti, e allora non bastano, ci hanno messo anche cose vecchie tirate fuori dal cassetto si perché bisognava far vedere che tutti partecipavano, ma il problema quale è, il problema è mediatico, perché sai questo è un momento delicato.

Ecco qui il punto. Il nocciolo della questione, un’ora e mezza di riunione piena di fuffa e scarico responsabilità per svelare che l’unica cosa importante è il circo mediatico.

Respira prendi aria e riempi la pancia, espira svuota la pancia e butta fuori tutta l’aria prima di riprendere una nuova boccata.

Inizio a pensare di organizzarla io questa rivoluzione.

8 pensieri riguardo “Vita di PI -Pubblico Impiegato – Riflessioni IX – La riunione

  1. Diciamo che nelle mie elucubrazioni mentali non ho dato sfogo pieno a quello che penso sull’argomento abbigliamento sul posto di lavoro in questo post, e ho quindi troncato a quella frase che nella mia mente è inserita in un contesto più ampio, direi intanto per rispondere che secondo me le calze color carne sono troppo provocanti per essere utilizzate in un certo modo sul posto di lavoro. 🙂

  2. cavoli quanta gente il lunedì mattina si alza e pensa di trovare fuori la rivoluzione perchè la sera prima ha visto report…sai inizio a pensare che in metropolitana uno dovrebbe avere il coraggio di dire ad alta voce “Ehi, ma chi ha visto Report ieri sera?” “Ehi ma non vi sentite anche voi incazzati neri?” ” Dai! chi ha visto report ieri sera ed è incazzato nero…urli con me…RIVOLUZIONEEEEE!”
    Beh…dai sarebbe già qualcosa…non pensi?

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